Inoltriamoci in una descrizione storica del paesaggio dove la nostra villa si trova:
“Seguendo la nostra via che costeggia l’Adda, ritornata lago, scorgiamo subito a sinistra un paesello, posto ai piedi del Magnòdeno, che si stende su un rialzo naturale di terra quasi piano, protendentesi fin vicino all’Adda; è Lecco. La nostra strada avvicinandosi s’incava in questo rialzo di pochi metri d’altezza, e fa l’effetto di staccare l’ultimo pezzo di terreno che si trova verso il fiume, come l’avesse tagliato fuori. Resta quindi in forma di piccol poggio isolato a destra; su di esso sorge oggi una villa, che è quella del Ponchielli. Prima d’internarsi in quel breve tratto di via rinserrata ai fianchi, volgiamoci ancora indietro ad ammirare il panorama di prima. Dirvi ancora del severo e mirabile spettacolo, ormai m’avvedo che sarebbe folle impresa; giacché per quanto si faccia , la’ parola non può rendere mai l’idea d’ una veduta, come non può dare quella d’un motivo musicale.
Dopo la villa del Ponchielli ne troviamo un’altra più ancora a destra, quasi vicino all’Adda, ma più ricca ed elegante: è quella del maestro Gomes. A sinistra della strada incontriamo Barco, dove, nascosto fra muri di cinta e il verde delle piante, c’è la casa del Ghislanzoni. Manzoni al Caleotto, Ponchielli, Gomes e Ghislanzoni: quattro intelligenze su un breve spazio di terreno, fanno come un quadrilatero allo sbocco del territorio di Lecco, che incute rispetto colla propria presenza. Un quadrilatero d’intelligenze siffatte non si trova facilmente dappertutto. Non c’è in tutta quanta la Spagna, nè nella vastissima Russi”.
La passione per la lirica e la musica classica della famiglia che vi abita, non a caso la villa prende il nome dal famoso compositore Giacomo Puccini (la residenza si trova in via Puccini!), insieme all’amore per l’opera del maestro toscano, rappresentano molto di più che una ragione di semplice opportunità nella scelta del nome.